Rischio Incendi
Per Incendio boschivo si intende un “fuoco con suscettività ad espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate poste all’interno delle predette aree, oppure su terreni coltivati o incolti e pascoli limitrofi a dette aree” (articolo 2 Legge 21 novembre 2000, n. 353, “Legge-quadro in materia di incendi boschivi”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 280 del 30 novembre 2000).
Il Molise è una regione fortemente vulnerabile agli incendi boschivi, specie nel periodo estivo caratterizzato da un severo regime di incendi estivi, dovuto alle elevate temperature ed alle prolungate assenze di precipitazione. Gli incendi non rappresentano una minaccia limitata alle aree boscate, ma spesso interessano anche le aree agricole e le zone di interfaccia urbano forestale. Tra gli elementi specifici di rischio del territorio Regionale è possibile individuare i seguenti:
– aree protette per la conservazione della natura, ove il ruolo del fuoco non è integralmente accettabile e per le quali la difesa antincendi è differente da quella attuata nel resto del territorio, data l’importanza sia delle realtà da proteggere sia della necessità di adottare interventi di prevenzione ed estinzione particolarmente rispettosi dell’ambiente;
– insediamenti abitativi accorpati, che confinano direttamente con il bosco, e case sparse frammiste alla vegetazione boscata, per i quali le condizioni di estinzione sono più difficili poiché l’incendio, specialmente se intenso, tende a circondarli; inoltre, di solito la viabilità è meno sviluppata di quella degli insediamenti più vasti, e quindi l’uso di mezzi di estinzione pesanti risulta meno agevole.
Per tali motivi, diventa fondamentale programmare azioni afferenti sia alla fase di previsione dell’evento, intesa come conoscenza del rischio che insiste sul territorio, sia alla fase della prevenzione, intesa come attività destinata alla mitigazione del rischio stesso.
Le attività di previsione delle condizioni favorevoli all’innesco ed alla propagazione degli incendi boschivi hanno trovato piena collocazione all’interno del sistema di allertamento nazionale.
Nell’ambito delle competenze assegnate dalla legge quadro sugli incendi boschivi n. 353/2000 e delle più ampie competenze di protezione civile previste dalla legge n. 225/1992, il Dipartimento della Protezione Civile dal 2003 ha sviluppato un proprio sistema previsionale RIS.I.CO. (RISchio Incendi e COordinamento), costantemente mantenuto operativo sia dal punto di vista tecnico che scientifico dalla Fondazione CIMA, Centro di competenza nazionale per il rischio idrogeologico e da incendi boschivi. Tale sistema, integrato con ulteriori valutazioni soggettive del previsore sulle condizioni meteorologiche stimate e sulla distribuzione e tipologia di eventi in atto sul territorio, consente l’emissione del Bollettino di Previsione Nazionale Incendi Boschivi (Direttiva Presidente del Consiglio dei Ministri del 01/07/2011), a supporto delle attività della flotta aerea antincendio di Stato, coordinata dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) dello stesso Dipartimento. Tali previsioni forniscono indicazioni a scala provinciale, stimando il valore medio della suscettività all’innesco, nonché su un arco temporale utile per le successive 24 ore ed in tendenza per le successive 48 ore.
Per condividere gli strumenti previsionali predisposti dal Dipartimento della Protezione Civile sugli incendi boschivi, dal maggio 2011 questi sono stati resi disponibili ai Centri funzionali decentrati, tramite l’accesso al sistema DEWETRA su cui è funzionante il sistema RIS.I.CO., che rappresenta ormai un valido strumento informativo anche per la gestione dei sistemi regionali AIB e di protezione civile. Il Bollettino di Sintesi del Rischio Incendi a livello regionale è uno dei prodotti stagionali del Centro Funzionale Decentrato del Molise, ha frequenza giornaliera e viene inserito nel Bollettino di Vigilanza regionale. Nel periodo di massima pericolosità degli incendi boschivi, Il Centro Funzionale del Molise svolge un servizio di previsione della suscettibilità all’innesco degli incendi boschivi valutata sulle 3 zone di allerta (vedi “Rischio Meto-Idrogeologico), basata sul calcolo di un indice di pericolo aggregato (National Wildfire Risk Index-2015), definito sulla base delle principali grandezze che caratterizzano la pericolosità potenziale associata all’innesco e alla successiva propagazione di un fuoco: l’umidità dei combustibili morti fini e la velocità del vento. L’indice di pericolo è ottenuto dall’aggregazione spaziale e temporale dell’indice meteorologico (Fire Weather Index). L’indice meteorologico è rappresentato da classi di pericolo definite sulla base di valori soglia, ottenuti in seguito ad una fase di validazione basata sul confronto fra il valore dell’indice e le caratteristiche fisiche di una serie storica di incendi occorsi.
La Legge n. 353 del 30/11/2000, Legge-quadro in materia di incendi boschivi, affida alle Regioni il coordinamento delle proprie strutture antincendio con quelle statali avvalendosi oltre che delle proprie, di risorse, mezzi e personale del Corpo Forestale dello Stato, in base ad opportuna convenzione. Dispone, altresì, l’approvazione da parte delle Regioni del Piano Regionale per la programmazione delle attività di Previsione, Prevenzione e Lotta Attiva contro gli Incendi Boschivi sulla base di linee guida deliberate dal Consiglio dei Ministri.
Acquista fondamentale importanza la rapidità della valutazione e la tempistica nell’informazione qualora l’incendio determini situazioni di rischio elevato per le persone, le abitazioni e le diverse infrastrutture. Tale situazione di emergenza necessita di un coordinamento che dovrà essere attuato in prima battuta, dal Sindaco e dalla struttura comunale per poi prevedere l’impiego di ulteriori risorse oltre a quelle comunali, con il coinvolgimento della Sala Operativa Unificata Permanente (SOUP), se attivata.
Il ruolo di coordinamento delle operazioni di spegnimento è demandato alla SOUP, composta dagli operatori di Protezione Civile Regionale, Corpo Forestale dello Stato e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La S.O.U.P. ha funzioni esclusive di:
– coordinamento di tutte le attività di estinzione degli incendi boschivi e di interfaccia;
– coordinamento delle squadre di terra con gestione dell’allerta e logistica delle forze in campo;
– valutazione delle richieste di attivazione della flotta aerea nazionale;
– attivazione del C.O.A.U.;
– coordinamento con le S.O.U.P. e le S.O.R. delle Regioni contermini in caso di incendi di frontiera;
– raccordo con il Comando Regionale del Corpo Forestale dello Stato;
– raccordo con il Coordinamento Regionale dei Vigili del Fuoco.
La C.O.R. (Centrale Operativa Regionale del C.F.S.) con sede presso il Comando Regionale ha il compito di fornire il necessario supporto e coordinamento all’insieme delle attività operative svolte sul territorio regionale dal Corpo Forestale dello Stato, operando con la S.O.U.P. per migliorarne l’efficienza e l’operatività.
Il ruolo operativo nella lotta attiva agli incendi è demandato agli organi tecnici rappresentati dal Corpo Forestale, dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, unitamente alle organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile e ai nuclei degli operatori forestali AIB, che operano, nel caso di incendio di interfaccia, sotto il coordinamento del Responsabile delle Operazioni di Spegnimento (ROS), nel caso di incendi boschivi, sotto il coordinamento del Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS).
Ultimo aggiornamento
14 Dicembre 2022, 11:02